
V O M – Via Orobica Metallarum
VOM VIA OROBICA METALLORUM
Un nuovo cammino
Franco Rodeghiero Geologo esperto geominerario
Sergio Castelletti – Castelletti Grafica Immagine
Maria Di Pietro Autrice e Promotrice Culturale
Il percorso geologico naturalistico e agro alimentare VOM è una suggestiva full-immersion nella natura, con percorsi a piedi di più giorni, seguendo il filo della storia che ha lasciato tracce di antiche vie, ponti, edifici religiosi e civili e borghi dove il tempo sembra essersi fermato, miniere, ora non più a*ve, dove nel buio delle gallerie sembrano ancora riecheggiare le voci dei minatori, il martellare delle perforatrici e il rombo delle volate, con l’aggiunta della soddisfazione di scoprire la varietà e l’originalità di stuzzicanti e golosi spuntini gastronomici locali, legati alle tradizioni di ciascuna delle valli orobiche.
A cominciare dalla geologia: le miniere orobiche, che hanno coltivato fin dai secoli più remoti i giacimenti di metalli di base utilizzati, non dimentichiamolo, anche per il progresso della nostra civiltà europea, sono oggi in parte visitabili e rappresentano un ricco e articolato patrimonio storico minerario e geo-mineralogico, ancora fruibile. Una preziosa e imperdibile opportunità, sia di osservare i minerali, non dietro le vetrine di un museo, ma proprio là dove si sono forma/ nella roccia che li ospita, sia di calarsi in un mondo che ha fatto parte della nostra storia recente.
Geograficamente il nostro percorso inizia dalla sponda orientale del Lago di Como, dal ramo di Lecco e si sviluppa da Ovest verso Est a0raversando la Valsassina, passando per la Val Taleggio e la Val Brembana toccando anche la sommità delle Valli Serina e Parina. Esso prosegue, smontagnando attraverso l’area di Oltre il Colle, in Val del Riso e poi in Val Seriana. Da qui, risalendo la Valzurio, vi farà raggiungere la Val di Scalve, coprendo in totale una distanza di circa novanta chilometri. Un tragitto che coinvolge il territorio di due provincie, quella lecchese e quella bergamasca per la maggioranza.
Il nome che abbiamo scelto per questo nostro i3nerario è VOM: Via Orobica Metallorum, proposta con questo nome perché è un tracciato che segue e tocca i siti minerari presenti nel territorio orobico. Poiché in latino le miniere sono dette metalla, questa denominazione tiene conto anche dell’origine antica di quelle orobiche, alcune già coltivate in epoca romana e citate da Plinio il Vecchio, nonché figuranti in disegni e mappe di Leonardo da Vinci.
La VOM non rappresenta nessun antico percorso storico, ma rappresenta un NUOVO percorso, interamente realizzabile oggi anche a piedi, che si fa guidare dai lineamenti geologici e geominerari specifici della regione orobica per poi espandersi in ulteriori percorsi e laboratori sensoriali che potranno essere di interesse didattico, ludico o sportivo per tutte le fasce d’età. La VOM tocca o attraversa quasi tutte le principali aree territoriali di interesse minerario presenti nelle Orobie, muovendosi su una via ideale, più che topografica, che vuole avere un ruolo di collegamento fra tutti questi siti, permettendo a chi la percorre, con apposite visite guidate, processi mentali di comparazione e di visione d’insieme dei fenomeni naturali complessi, come la presenza di più minerali di diversa origine in aree estese o di esperienze organolettiche possibili, fatte con un ascolto ed un assaggio nuovo del territorio.
Con il suo percorso Ovest – Est la VOM interseca il Sentiero del Viandante, il Sentiero di Leonardo, la Dorsale Orobica Lecchese, la Via Priula e la Via Mercatorum, l’Alta via delle Grazie e la Via Decia, i cui orientamenti in prevalenza Nord – Sud sono stati determinati soprattutto da esigenze storiche commerciali, militari e politiche, solo successivamente culturali. Dall’attenta osservazione dell’evoluzione delle sempre più variegate utilità di questi percorsi, consideriamo con sempre maggiore consapevolezza che, pur essendo la VOM una via di nuova concezione, rappresenterà storiograficamente un ulteriore progresso e un investimento di sicuro ritorno culturale ed economico.
Questo viaggio infatti ha il desiderio e il compito di far conoscere, promuovere e valorizzare tutti gli elementi di varia natura presenti nel territorio da noi considerato: paesaggistici, storici e culturali, etnografici, architettonici e di archeologia industriale, geologici, geomorfologici e minerari ed enogastronomici. È dimostrato che tutta la vegetazione presente ha determinato e determina l’ottenimento di prodotti tipici, sia lattiero caseari che cerealicoli, vinicoli e alimentari in senso ampio, con precise connotazioni organolettiche ed identitarie delle diverse piccole produzioni locali.
Le nostre piccole realtà agrosilvopastorali si contraddistinguono dalla grande distribuzione per le loro proprietà nutritive, per il gusto e l’aspetto tipico dei prodotti e per la loro particolare collocazione geografica e di mercato. Si tratta di centinaia di realtà gastronomiche di piccola entità, ma di grandi qualità, che non sono solamente il risultato di particolari tecniche di ottenimento o produzione, ma che proprio nella loro allocazione traggono il motivo della loro unicità. Valorizzare la tradizione e la tipicità del territorio, creare opportunità per il consumatore e opportunità per le aziende agricole, fornire nuove opportunità per le miniere dismesse di rinascere, tramite riqualificazioni in senso turistico – culturale, come luoghi privilegiati per osservazioni naturalistiche e tecnologiche, sono i concetti fondanti del nostro progetto.
Possibilità nuove per lo sportivo o per il turista, ma anche per la filiera alimentare, sono una delle finalità di questa idea. Un particolare non trascurabile riguarda la comunione di qualità, e al tempo stesso di unicità, dei prodotti caseari che nascono dal latte prodotto da bovini che si alimentano con il foraggio dei pascoli percorsi da questo itinerario.
Conoscere integralmente un territorio è la condizione preliminare e necessaria per rigenerarlo, anche economicamente. Le nostre montagne possono e devono diventare protagoniste di un grande ed ambizioso programma centrato sull’economia circolare ed ecosostenibile, a partire dalle filiere della bioeconomia e per evitare che i nostri luoghi vengano abbandonati o snaturati e abusati per speculazioni scorrette e nocive.
Una delle nostre intenzioni è la volgarizzazione dei dati tecnici e scientifici di base per attrarre una platea di fruitori della montagna sempre più vasta, ma sempre meglio educata e attenta. Nel nostro caso per volgarizzazione si intende esporre le nozioni di scienza e cultura specialistica in forma facile e piana, in modo da renderle accessibili a larghi strati di persone prive di una preparazione specifica, ma nello stesso tempo fornire più dati utili e interessanti affinché di questi luoghi ne si comprenda il reale valore.
Negli ultimi anni, attraverso strumenti innovativi come la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR), sono proliferate le mostre d’arte multimediale immersiva. Le proiezioni visive su pareti e pavimenti, sono diventate possibili grazie a nuove tecnologie e, insieme a un sistema audio, offrono un’esperienza 3D suggestiva di immersione virtuale negli ambienti mostrati.
Anche questo percorso si avvarrà di tale possibilità di fruizione utilizzando, come spazi di proiezione alternativi, sedi carismatiche e stimolanti quali le pareti di vecchie cave, i vuoti di coltivazione di miniere dismesse o gli stanzoni di vecchi edifici post-industriali, che hanno una patina originale che spesso contribuisce a enfatizzare le storie raccontate. Una buona installazione immersiva offre una conoscenza più profonda ed è emotivamente più coinvolgente. Tale opportunità, dunque, non ha solo scopo decorativo, ma diventa un percorso di mediazione ed una ulteriore componente del progetto. Permette, inoltre, selfie originali ai turisti che diventano a loro volta diffusori e promotori dei siti e delle possibili esperienze da vivere con questo percorso.
La VOM è un percorso multidisciplinare, un laboratorio multisensoriale e un progetto in continua scoperta ed evoluzione. Può essere percorsa a piedi, in bici, in auto, in moto e in parte anche su mezzi pubblici.
Sono previste 13 tappe di pernottamento, o per chi lo desidera 13 distinti appuntamenti da fruire in momenti dell’anno differenti, cogliendone anche la diversità panoramica resa magnifica al cambiare delle stagioni.
Per ogni tappa vengono illustrate le miniere visitabili e le valenze geologiche, i prodotti tipici locali, le aziende agricole o i punti di ristoro dove potervi rifocillare, e sono messi a disposizione anche i contatti e le caratteristiche tecniche per affrontare al meglio l’escursione proposta.
I SITI MINERARI PRESENTI
LUNGO LA VIA OROBICA METALLORUM sono:
(in corsivo rientrato i siti nelle vicinanze o non visitabili in so1osuolo)
Miniera Annatidei Piani Resinelli – Abbadia Lariana (piombo e zinco)
Miniera La Passata – Lecco (piombo)
Miniera di Cortabbio Primaluna (barite, piombo, argento)
Miniera di Passo Camisolo in Val Biandino Introbio (piombo, argento e barite)
Miniera Pigolotta Valtorta (barite)
Miniera di Cespedosio Camerata Cornello (calamine)
Miniera Orghera Dossena (piombo barite)
Miniera di Paglio Pignolino Dossena (fluorite e calamina)
Miniera Pedrozio Dossena (fluorite e calamina)
Museo Minerario di Zorzone (Miniere di Oltre il Colle)
Miniere di Arera Oltre il Colle (piombo e zinco)
Miniera Foghera Oneta (piombo e zinco)
Miniera Costa Jels Gorno (piombo e zinco)
Museo Minerario di Gorno (Miniere di Gorno)
Miniere di M. Belloro Premolo (piombo e zinco)
Miniere di M. Trevasco Parre (piombo e zinco)
Museo Minerario di Ardesio (Miniere di Gorno)
Miniera di Còren de Cucì Gromo (argento)
Miniera di Novazza Valgoglio (uranio)
Miniera di Valsanguigno Valgoglio (barite)
Miniera di Passo Scale/a Valbondione (ferro)
Miniera Pagherola Rovetta(barite)
Miniera Laghetto di Polzone Colere (fluorite e calamina)
Ecomuseo delle Miniere Zanalbert – Colere
Miniere del Passo della Manina Valbondione e Vilminore di Scalve (ferro)
Miniera Gaffione Schilpario (ferro e barite)
Miniera Stabile Schilpario (barite)