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Favola UNA NUOVA POSSIBILITA’


 

 

 Favola di Ecologia Emotiva e Sperimentazione

Un progetto sostenuto da:

BIM, Consorzio Imbrifero del Lago di Como e del fiume Serio

Comune di Filago – Produtech S.r.l. – Euromotor2000 di Frana S.r.l


 

Dialogo, fiaba, opera educativa?

In questo nuovo progetto Maria Di Pietro,
mette il lettore di fronte ad un testo dai mille risvolti. D’ altra parte, anche i suoi romanzi ambientati in minuziose e credibili ricostruzioni storiche si snodano fra le passioni, la psicologia, le vicissitudini dei protagonisti che intrecciati costituiscono il motore della grande storia umana.
In questo caso, con una narrazione facile, non ci sono enfasi, celebrazioni, grandi gesta, ma l’intimo dialogo di un bambino con la propria mamma che, dopo un inizio disincantato e volto alla soluzione pratica di un suo problema, trascolora dolcemente nell’aura di una fiaba, accresciuta dalle belle e coinvolgenti immagini che l’accompagnano.
La metamorfosi letteraria si compie nel momento in cui la vocina del protagonista, un umile tappo in plastica gettato per terra, si affaccia delicatamente sulla scena e, come quel famoso tozzo di legno trasformato in burattino grazie alle mani sapienti di Geppetto, prende vita.
Il filo conduttore è l’Amore, in tutte le sue accezioni: altruismo, etica, solidarietà, ecologia, espressi in modo semplice ed immediato, come si addice ad una fiaba per bambini, ma che prendono corpo con azioni concrete, come la cura delle persone fragili e la sensibilità verso l’ambiente, valorizzando gli oggetti per un loro possibile riuso offrendo loro, in un intreccio giocoso dove i ruoli di cose e persone si scambiano senza perdere valore e dignità, UNA NUOVA POSSIBILITA’.
Velatamente credo di cogliere anche un tratto autobiografico dell’autrice, tradito da quella mamma così assidua nella lettura e da quel figlio così desideroso di conoscenza e precetti.
L’
atmosfera magica di un mondo fantastico dilaga, l’entusiasmo di mamma e figlio attorno a quel dialogo virtuoso che si infiamma nel crescendo irresistibile di un musical, contagiando cerchie di persone sempre più ampie: dapprima la maestra, poi i compagni di classe, per raggiungere le loro famiglie e così l’intera comunità.
Un quadro corale, espressione di ciò che dovrebbe essere la nostra società.
Si è dispiegato su di noi l’arcobaleno e la fiaba di Maria Di Pietro ha spiccato il volo.

                                                                                                                                                                       R.P.


Uno studio interdisciplinare e intergenerazionale. Con questa favola si raggiunge in prima battuta la fascia d’età infantile e adolescenziale con un testo che ha già in sé il prezioso invito al riciclo ecologico, non solo delle plastiche. In realtà è un testo che contiene un esplicito invito alla riflessione sul valore dell’altro e di sé.

L’intimo dialogo di un bambino con la propria mamma che trascolora dolcemente nell’aura di una fiaba, in una policromia di inviti alla solidarietà e all’etica. Una favola in formato dialogico perché il DIALOGO è ascolto attivo. Il dialogo, soprattutto in una relazione familiare, è un canale attraverso cui le emozioni vengono espresse e ricevute e diventa uno strumento potentissimo per cogliere la complessità delle dinamiche quotidiane e per entrare in contatto con le mille sfumature dell’animo umano.

A che punto è la nostra disponibilità a porci in ascolto, a dedicare tempo, orecchie, testa e cuore al prossimo, che sia esso familiare o no? A che livello è davvero la nostra capacità di comprensione di un testo scritto? Dedicare il nostro tempo alla condivisione di una favola significa dedicare del tempo a se stessi e alla collettività. Un tempo leggero, ma profondo, una lettura giocosa, ma da grandi, una esperienza prospettica e introspettiva di rilevanza sociale.

Questo racconto non è, dunque, solo intrattenimento, ma anche un laboratorio sociale e il motore di una sperimentazione che si prefigge di essere una piccola, ma importante occasione di attivazione collettiva attraverso la narrativa. Utilizzare il racconto quale occasione e conseguenza, quale collante di comunità. Una produzione letteraria terapeutica perché si prende cura di un ambito della persona, quello relazionale.

Un esperimento di promozione di relazioni intergenerazionali, interdisciplinari e spunto per laboratori collettivi in diversi ambiti e fasce d’età, credendo che ogni incontro proattivo sia un mattoncino importante nella costruzione di una strutturata rete che unisca la cittadinanza tutta, anche quella che vive oltre i confini Una nuova possibilità è un titolo che dice già quale è lo scopo principale della narrazione: riconoscere a se stessi a agli altri sempre nuove possibilità ed evitare di decretare definitivo fallimento totale, personali o collettivi. Una favola per l’autostima, ma anche contro il mobbing e l’emarginazione sociale, non solo tra i bambini ed i ragazzi. Una favola per chi viene spesso o ingiustamente rifiutato. dei propri ristretti ambiti operativi o territoriali. Una proposta di aggregazione e sperimentazione delle diverse chiavi di lettura possibili che coinvolgerà professionisti e lettori di ogni età con diverse declinazioni e finalità.

 

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da un 'Idea di Maria Di Pietro